Sinceramente, Venere in Leone è uno dei miei transiti preferiti di questo 2023. Non perché sia “il più bello e positivo”, ma perché descrive un tema che mi sta particolarmente a cuore: quello dell’autenticità. Qui è chiaramente la mia Luna in Leone a parlare. Prima, però, vale la pena fare un passo indietro su che cos’è il Leone.
Ho perso il conto delle volte in cui una persona del segno del Leone mi ha detto: “ma non mi rivedo molto nel mio segno”. Certo, finché descriviamo questo segno come un egocentrico che vuole stare al centro dell’attenzione non ne caviamo un ragno dal buco, perché è assurdo pretendere che qualsiasi posizionamento in Leone significhi voler essere delle star. Il Leone è il Sole, il Sole è calore, vita, quindi il caro Leone è soprattutto il tema della vitalità, che può assumere tante forme. Vitalità è anche gioco, divertimento, creatività, perché quando si è vivi si crea. Certo, quando si crea e si esiste, si desidera anche una qualche forma di riconoscimento – che sia un sentirsi visti e accettati dalle persone a cui si vuole bene, o un pubblico che si gasi per ciò che si è fatto. È qui che arriva la parte più tricky del Leone. Il fuoco, l’elemento di questo segno, è una dimensione definita “attiva”, quindi orientata verso l’esterno e questo ci dice due cose:
se uniamo “vitalità” e “mondo esterno”, otteniamo la capacità di esporsi e mettersi in gioco per chi si é
proprio per questo, può esserci un eccessivo peso dato al riscontro esterno, invece che interno
Per quanto, quindi, il Leone rappresenti il riappropriarsi della propria personalità a tutto tondo, è un processo che deve anche passare dal riconoscere tutte quelle volte in cui si è cercata validazione solo negli altri, senza essere i primi a darla a sé stessi. Quando questo succede, c’è l’aspetto più “finto” o “performativo” del Leone, che però non è quello che definisce davvero il suo significato.
Veniamo allora alla nostra amica Venere, pianeta dei legami, del piacere, del desiderio. Chiariamoci, Madonna e Coco Rocha hanno Venere in Leone – due perfetti esempi del lato super star, estroso, stravagante di questa Venere. Di base, però, essendo il Leone anche un segno fisso, Venere in Leone è la continuità della passione. È quando si trova qualcosa che ci rappresenta davvero e si riconosce che rimarrà a lungo nella propria vita, o la rappresentazione di un legame a lungo termine che rimane vivo perché si crea uno spazio di gioco, in cui supportare lo sviluppo delle reciproche personalità. Ecco, Venere in Leone è un legame in cui non sparisce lo spazio individuale, anzi cresce grazie all’altro. È innamorarsi prima di sé stessi e poi dell’altro. È portare con fierezza un outfit, cantare a squarciagola una canzone che ci rappresenta, dipingere senza cercare di essere “bravi” ma solo per rappresentare qualcosa che è per noi è importante.
Quindi, cosa significa autenticità? Visto che ci ragioneremo per tutta l’estate, dimmi la tua nei commenti. Per me, autenticità è non prendersi troppo sul serio, è giocare con sé stessi. È naturalezza, che è diverso dalla spontaneità: nella spontaneità arietina si parte dagli impulsi e dagli istinti, non c’è a monte del tempo per elaborare che cosa si sta rappresentando seguendo l’istinto. La spontaneità forse è autenticità all’ennesima potenza, o forse è solo senza controllo. Credo che l’autenticità abbia in realtà un lato di profonda consapevolezza di chi si è che fa la differenza. È mettere in scena il proprio “personaggio” nella maniera più naturale possibile, come un vestito sartoriale che calza a pennello, senza cadere poi nell’errore di esasperarlo. Ho conosciuto diverse persone che si sono perse nell’idea che avevano di sé, nel personaggio che avrebbero voluto essere ma non erano, e sono diventate una caricatura di sé stesse.
A questo punto descriverei il passaggio di Venere in Leone come quel momento in cui ci si riavvicina a ciò che ci piace davvero – tanto nella vita, quanto nelle relazioni. Trovo che non sia un passaggio così ovvio, se consideriamo quanto tempo passiamo a preoccuparci di “cosa penseranno gli altri”, ma se andiamo oltre questi timori almeno la prima parte di questo transito ci può davvero riavvicinare alle nostre reali priorità.
Considerando anche che Venere sarà accompagnata da Marte per la prima parte del transito (Marte entra in Vergine il 10 luglio), non è da escludere che questo implichi anche i lati più notoriamente “negativi” del Leone: è l’orgoglio, il prendere le cose sul personale, la presunzione. Come timing, terrei d’occhio questi primi giorni del transito (10-13 giugno) quando Venere è sia quadrata Giove sia opposta a Plutone, e dal 30 giugno al 4 luglio quando sarà quadrata Urano, perché sono fasi in cui i temi più eccessivi e stravaganti di questa Venere saranno visibili.
Negli ultimi anni abbiamo molto trascurato l’area del Tema Natale collegata al Leone, complice anche il transito di Saturno nel segno opposto: ci si è privati di tante cose e il soggiorno prolungato di Venere indica che stiamo tornando prendercene cura, cercare lusso e piacere in quell’area. Solo che quando si torna a esplorare qualcosa con cui non si hanno contatti da un po’, si è anche più vulnerabili e pieni di dubbi – ecco che arriva Venere retrograda dal 23 luglio al 5 settembre.
A prescindere dal segno, Venere retrograda per me è sempre un grande interrogativo sulle priorità. L’ultima volta che l’abbiamo avuta era in Capricorno, nell’inverno 2021-2022: era una Venere fredda, che cercava limiti e confini, autoconservazione. La priorità era l’impegno, l’investimento in qualcosa di duraturo, consapevoli di quante cose possono andare storte. Ora, invece, Venere parte da un luogo caldo, giocoso, luminoso: si dà priorità a ciò che dà gioia, a ciò che illumina e garantisce di essere liberi di esprimersi. In questo senso, le priorità devono essere decise da sé, non dagli altri, così come ciò che si vuole o ciò che piace deve essere riconosciuto dentro di sé, non dagli altri. Dato che un altro connotato di Venere sono i soldi e le cose preziose, il modo in cui spendo deve far sentire bene me, non devo farlo per status symbol.
Spero di star riuscendo a mostrarvi come gli stessi temi di Venere in Leone possono essere prima esperiti, poi messi in discussioni e rivisti senza che si crei per forza una crisi. Venere retrograda, in pratica, la leggerei come quel momento in cui far crollare l’esuberanza impostata solo per creare un personaggio e abbracciare invece quella stessa esuberanza che, invece, ci mette in risalto. Sono certa che Venere retrograda in Leone sarà soprattutto un percorso personale, ma avendo a che fare con il pianeta delle relazioni è chiaro che questo potrebbe partire proprio dai rapporti che stringiamo con gli altri. Se Venere in Leone ha voglia di flirtare e sentirsi corteggiata, Venere retrograda si chiede se vale davvero la pena continuare quel flirt; se Venere in Leone vuole fedeltà, Venere retrograda ha paura che l’altra persona possa mentire (bisogna poi chiedersi perché); se Venere in Leone vuole giocare ed essere autentica con l’altro, Venere retrograda mal sopporta i rapporti in cui si sente vincolata.
Il detto-non-detto, gli accenni, i giochetti saranno probabilmente motivo di scontro, perché c’è bisogno di un approccio più diretto nelle relazioni. Sono da tenere d’occhio anche tutte quelle volte in cui cerchiamo di leggere del sottotesto in un semplice discorso – si rischia di vedere dell’ambiguità in qualsiasi affermazione o gesto se si riconduce tutto a sé. I vari “è colpa mia”, “sta parlando di me”, “cosa avrà voluto dire” sono nel 90% frutto delle nostre insicurezze, in realtà l’altra persona era persa nel suo mondo tanto quanto noi e non aveva intenzione di mandare nessun messaggio in codice. Anche in questi casi, però, l’unica soluzione possibile è essere più chiari e diretti nell’esprimere ciò che si desidera. Non dobbiamo avere paura di dire “ti voglio”, “mi piaci”, “voglio che facciamo *inserire attività di piacere* insieme”: l’eventualità di un rifiuto ci sarà sempre, allora vale davvero la pena logorarsi e sperare che l’altra persona intuisca i nostri segnali in codice?
Per tutto questo, sul piano relazionale credo che il periodo di Venere retrograda possa aiutare a elaborare la paura del rifiuto, riconoscere ciò che si vuole, circondarsi di persone con cui essere autentici. Sono cose tra loro collegate: nel momento in cui io so cosa voglio e sono abbastanza sicuro di me, è più facile accettare l’eventualità di un rifiuto e selezionare le persone che voglio davvero avere intorno. Sul “come” fare tutto questo ognuno troverà il suo, ma Erin Sullivan nel suo Retrograde Planets ci dà uno spunto di riflessione: Venere retrograda è spesso l’esperienza dell’opposto – chi ha normalmente un approccio razionale scopre l’intuito in periodi come questi; chi invece è naturalmente intuitivo cerca riparo nella logica e nell’organizzazione, nella dimensione “razionale” del Sole.
Venere retrograda è tanto più difficile quanto più siamo lontani dai nostri valori e dalla nostra creatività, quella che parte da dentro e che non è performativa - o che lo è solo fino a un certo punto.
Un’ultima riflessione su alcuni significati aggiuntivi di Venere. Essendo il pianeta del piacere e dei soldi, mi è venuto da pensare a quanto questi, nella nostra società, sembrano andare mano nella mano. In realtà, però, l’uno non è così dipendente dall’altro. Mi chiedo se un transito come questo, così orientato sui desideri individuali, non ci troveremo a esplorare anche questo tipo di tematica – quanto leghiamo il piacere ai soldi, quanto valorizziamo il piacere, o quanto limitiamo il piacere per i soldi.
Un altro innegabile tema di Venere è quello dell’estetica e della bellezza. Spesso quando Venere è retrograda si hanno dubbi sul proprio aspetto fisico e, in un caso come questo, potrebbe essere il sentirsi scomodi all’interno della propria pelle. Come quando scegli un look perché l’idea era bella, o perché rispecchia i trend del momento, ma poi non ti ci trovi e ti senti a disagio. Sincera, per quanto Venere in Leone sia anche un “valorizzarsi”, trovo assolutamente insensato dirvi “con questo transito imparerete ad amarvi”, semplicemente perché non è così che funziona (e, soprattutto, non è una cosa che si fa in un mese e mezzo). Però, se i periodi retrogradi sono momenti di revisione, proviamo ad ascoltare ciò che ci fa sclerare davanti allo specchio. È pressione sociale? Giudizi interiorizzati? Traumi mai elaborati? Venere retrograda non sarà la risoluzione di questi problemi, ma se sono enfatizzati in una certa fase può senz’altro essere l’occasione per riconoscerli e iniziare a lavorarci, accettare anche questi lati di noi.
Almeno, questo è il mio augurio per voi. Voletevi bene, trattatevi bene, rispettatevi e chiedete di essere rispettatə ♥️
Per le interpretazioni per ogni Ascendete/posizionamento, ne parliamo in chat questa settimana con gli iscritti in abbonamento!
Giulia!! Che BELLA newsletter che ci hai regalato!
una cosa mi è saltata subito all'occhio: hai parlato di personaggio, sentirsi vincolati o svincolati da autoimpostazioni del sé e QUANTE COSE HO DA DIRE.
Intanto preach Venere in Leone! lo dico io che ce l'ho natale, e ne sono davvero fiera uwu sì, a volte l'ho interpretata a 'mo di sindrome del protagonista, a volte mi sono sentita una "manic pixie dream girl", ma posso dire a quelle fasi e parti di me che sono state preziose, perché mi hanno mostrato cose che inizialmente ignoravo.
Vogliamo parlare del fatto che esibirsi e giocare insieme equivalgono al teatro?? e più precisamente, all'insieme dei ruoli che possiamo testare?? non è fantastico sapere che possiamo immedesimarci ed esprimere parti di noi che non credevamo prima possibili??noi possiamo essere chiunque. perché noi siamo chiunque. ognuno di noi ha la sua combinazione di strade già battute ma possiamo incamminarci in una nuova in qualsiasi momento - o meglio, in qualsiasi momento ci sentiamo di farlo.
Ne "le 5 ferite e come guarirle" della Bourbeau si parla dell'adozione di 5 maschere corrispondenti a 5 ferite emozionali. Ma io sono convinta del fatto che ce ne siano di più, e non tutte nate da una ferita!
Io trovo molto conforto nella molteplicità. Poter dare voce a ciascuna parte di me, soprattutto se so che in me esistono contraddizioni. è rassicurante! Lo trovo rassicurante.
finisco questo commento con una cit della mia maestra di teatro che così descriveva questa disciplina: "Giocare sul serio, come fanno i bambini" :^)