Seguire il flusso
E se non dovessimo sforzarci di allinearci al flusso? E se tutto fosse già parte del "flusso" e l'astrologia lo descrivesse?
Per le strade di Dublino ho trovato questa citazione:
“If we take care of the moments, the years will take care of themselves”
Maria Edgeworth
“Se ci prendiamo cura dei momenti, gli anni si prenderanno cura di sé stessi”. Io non so chi sia Maria Edgeworth, ma le sue parole sono arrivate al momento giusto, proprio mentre pensavo a che in questo nuovo appuntamento avrei potuto parlarti di come, secondo me, stiamo sempre seguendo un flusso e l’astrologia ci aiuta a comprendere meglio il momento.
Trovo che sia un discorso importante, perché in un modo o nell’altro la narrazione dell’astrologia fatta sui social rischia di ottenere due effetti, a seconda di chi parla: la sensazione di essere vittime degli eventi creati dai pianeti, totalmente impotenti e per sempre in attesa che le cose volgano a proprio favore; o quella in cui invece sembra sempre di dover rincorrere gli eventi, approfittare di uno specifico transito in uno specifico momento o non ci sarà mai più un’altra occasione.
Alcuni di voi sanno che mi occupo principalmente di astrologia tradizionale e mi fa sempre sorridere quando sento dire che gli astrologi nell’antichità erano fatalisti che pensavano che tutto fosse già scritto e definito. Certo, per alcuni autori indubbiamente è così, ma non per tutti. Anzi, mi sembra quasi che il dibattito oggi sia molto più piatto di quanto fosse nell’antichità, quando già si discuteva se l’astrologia implicasse un destino già scritto o se invece ci fosse margine per cambiare il corso delle cose. Chris Brennan nel suo libro Hellenistic Astrology mostra questo diagramma:
La prima domanda sta in come intendiamo le posizioni dei pianeti: questi causano gli eventi per qualche tipo di magnetismo/energia universale, o sono dei segnali, interpretabili sul piano simbolico? La seconda suddivisione all’interno delle varie prospettive riguarda proprio l’idea di destino: secondo l’astrologia è tutto già completamente determinato o solo in parte?
Nei secoli ogni astrologo ha preso una posizione cercando di dare una risposta a queste domande e credo che l’episodio di Astrology Podcast intitolato “Fate and Astrology” sia una stupenda analisi di come ci si può porre di fronte a questi temi. Personalmente, per rispondere ho sempre cercato appoggiarmi alla razionalità (sono governata da Marte in Vergine, del resto).
L’astrologia è un sistema che abbiamo creato noi uomini osservando il naturale svolgersi degli eventi. Si registrava la posizione dei pianeti in un dato momento e poi si guardava che cosa succedeva in terra: così, nei millenni, abbiamo creato una miriade di corrispondenze, perché per qualche ragione il movimento dei pianeti è sempre stato sincronizzato con gli eventi del mondo. Su questa sincronicità uno potrebbe interrogarsi ulteriormente, perché è proprio questa corrispondenza che fa naturalmente pensare che ci sia un qualche tipo di influenza. Magari un giorno la scienza proverà che questa effettivamente esiste, per ora quel giorno non è ancora arrivato e, sinceramente, la troverei una spiegazione troppo riduttiva, forse anche un po’ assurda. La vita si svolge piena di eventi che sembrano accaderci, ma ci sono altrettante occasioni in cui siamo proprio noi a far accadere le cose.
Torniamo allora al modo in cui si è creata l’astrologia: si sono viste delle luci muoversi nel cielo, notte dopo notte, e sulla base del loro aspetto e movimento gli abbiamo associato un significato. A conti fatti, quindi, le abbiamo trasformate in dei simboli e a quei simboli abbiamo nel tempo aggiunto altre sfumature di significato, pur restando sempre all’interno dell’essenza del simbolo. Questo viene ben spiegato all’interno di Cosmo e Psiche di Richard Tarnas (di cui abbiamo iniziato un bellissimo gruppo di lettura negli scorsi mesi che, vi giuro, continuerà). Da qui, mi è venuto naturale intendere l’astrologia come un sistema composto da simboli, organizzato in modo da rappresentare la realtà che viviamo e la vita di ognuno.
L’astrologia si basa, in buona misura, sul concetto di ciclicità: così come i movimenti dei pianeti si ripetono regolari nel tempo, così anche la storia tende a ripetersi – certo, in forme diverse, ma la rappresentazione archetipica, il tema centrale, di un evento è sempre la stessa. Così, se fermiamo un momento qualsiasi dell’intreccio di quei cicli (come ad esempio facciamo, quando fermiamo il momento della nascita per ottenere il Tema Natale), possiamo non solo descrivere la natura di quello specifico momento, ma anche come andrà a svilupparsi, dato che i cicli si ripetono.
Ed è qua che entriamo nel campo del “destino”: non so se sia un hot take, ma personalmente non credo nel libero arbitrio, perché mi sembra concettualmente contraddittorio. Se il libero arbitrio fosse qualcosa di realmente attuabile, il mio desiderio di essere una pianta sarebbe praticabile, ma non lo è. C’è, che lo vogliamo o meno, la natura a dettare le regole. Dato che c’è anche solo una regola assolutamente inviolabile che impedisce il totale libero arbitro, allora non può essere totalmente vero. Ciò in cui credo, però, è il margine di azione di ognuno. In ogni momento, noi possiamo scegliere di agire all’interno di uno specifico range di possibilità. Specifico perché pertiene a noi, alle scelte che abbiamo fatto in passato escludendone altre, al contesto, sociale e famigliare, in cui siamo cresciuti, anche alle nostre conseguenti possibilità economiche, visto che viviamo in una società che gira intorno a questo.
Per questo stesso motivo, non credo al “destino” inteso come “un percorso vocazionale da compiere o che si compirà che l’individuo lo voglia o meno”. Non credo che ci sia un unico destino già scritto, un percorso obbligato da seguire o un unico scopo da raggiungere: secondo me, ciò che abbiamo sempre è un ventaglio di possibilità a noi offerte. Un ventaglio ampissimo, più di quanto riusciamo a vedere, ma che è comunque una selezione sul totale (infinito) delle opzioni possibili. In quel ventaglio siamo sempre noi a decidere e questo, secondo me, è una delle cose più validanti che possiamo trovare anche nell’astrologia. Non siamo succubi dell’influenza di niente, l’astrologia descrive le scelte che prendiamo di volta in volta per via di tutto ciò che siamo e abbiamo vissuto.
Un altro motivo per cui l’astrologia può essere uno strumento utilissimo, è che non ci dice che cosa dobbiamo scegliere, ma ci descrive che in quel momento stiamo compiendo un’azione/scelta. L’astrologia descrive continuamente, può descrivere anche il momento in cui ti tagli per sbaglio con la carta, e ci può rendere consapevoli del momento presente. Osservando l’astrologia possiamo guardare l’evolversi di certe tendenze o situazioni, possiamo arrivare preparati a quei momenti, ma non sempre potremo evitarli. Possiamo, forse, assecondarli nel modo migliore possibile. È per questo che penso che siamo sempre “all’interno del flusso”: ogni scelta che facciamo, paradossalmente, è la scelta “giusta”, anche quando ci porta in situazioni di merda. Con questo non voglio romanticizzare il dolore, non voglio farlo mai, né cercare di dare un senso al dolore. Solo trovo che la vita, inevitabilmente, sia fatta anche di dolori, grandi e piccoli. Parte del processo forse sta anche nell’accettare che la vita a volta fa schifo. A volte è bellissima, a volte si è privilegiati, altre invece può essere un vero e proprio inferno per veramente troppo tempo. È per questo che ci sono anche i malefici, Marte e Saturno, nel sistema astrologico, ma l’astrologia purtroppo per noi può solo descrivere.
Sono sicura che questo ragionamento abbia delle contraddizioni e ci penso spesso proprio per capire come può cambiare il mio punto di vista sulla cosa, ma per ora questo è quello che ho trovato.
Se da qui passiamo al tema della previsione, il fatto che i cicli dei pianeti si ripetano non vuol dire che gli eventi si ripeteranno uguali a sé stessi. Ogni volta che avvengono, possiamo osservarli e descriverli tramite una combinazione, ogni volta diversa, della premessa del Tema Natale, dei transiti, delle rivoluzioni, delle profezioni annuali, del Tema Natale progresso. Ogni tecnica può aiutare a identificare la specificità degli eventi, temi che si svilupperanno, direzione del flusso. Steven Forrest ne Il cielo in movimento dice proprio che un transito non può avere un significato che non esiste già nel Tema Natale.
Questo implica anche avere elasticità mentale nel modo in cui si guarda il Tema Natale:
Non è fisso: una stessa posizione planetaria in diverse fasi della vita può avere significati diversi, pur mantenendo lo stesso nucleo di significato archetipico
Non rappresenta solo il carattere, ma anche gli eventi della vita che ci formano, ciò che facciamo di quegli eventi, la reazione tanto fisica quanto psicologica
Diversi eventi e lati di sé possono essere trovati in un singolo aspetto o posizionamento, ma non bisogna dimenticare di guardare sempre l’insieme
Sono assolutamente certa che sulle domande poste sopra si possa discutere all’infinito, non c’è una risposta giusta o sbagliata. Questa è la mia, alla quale non voglio che voi aderiate a prescindere, ma penso che possa aiutare a capire come mi approccio a questa materia e perché ci tengo sempre a specificare alcuni concetti. Voglio però lanciarvi un buon proposito: iniziamo a usare l’astrologia per rimanere concentrati sul momento presente, per conoscerlo a fondo e ascoltare le nostre sensazioni all’interno di quel momento, non solo per proiettarci nel futuro e sapere “che cosa accadrà”. Si possono fare entrambe le cose, ma possiamo alternarle e diventare più sicuri di quello che stiamo vivendo e facendo. Perché alla fine avremo scoperto che eravamo già “nel flusso” 🌝
Io giulia ti ringrazio per riportare il focus sul momento presente - è una chiave di lettura che a me serve da morire, ma penso sia super utile a tutti in generale. Siamo così immersi in abitudini pre impostate che spesso lo sguardo è rivolto al dopo e non all'adesso. Siamo portati a vivere in auto pilota, ma riappropriarci dell'ora è quello che ci serve per poter scegliere. E non è forse più bello scegliere dopo essersi presi due minuti per ascoltarsi? AAAAAahhh mi piace mi piace. Sono in "post-eclissi" e per me (scorpione in casa 2) credo abbia avuto un grande peso la voglia di cambiare abitudini. Voglio prendermi il mio tempo e chiedermi sul serio: "cosa mi farebbe stare bene adesso?" e assecondarlo. Nonostante il frenetico tran-tran; perché prendendosi cura dei momenti, i tempi cambiano da soli!
also btw bella pic per il post, è davvero aestethic :>