Nel Parco Nazionale del Gran Paradiso, in Valle d’Aosta, è possibile visitare un centro a Rovenaud che accoglie al suo interno una piccola comunità di lontre. Immerso nel bosco, il centro sorge in una vecchia segheria ad acqua, riadattata a vasca per questi piccoli mammiferi che ogni giorno vedono gruppi di bambini picchiare sul vetro del loro perimetro, mentre loro cercano di acchiappare i pesci – già morti, ma ci s’accontenta – gentilmente lanciati dai loro custodi. Danzano, intrattenendo i bambini con le loro piroette. Sanno come mettere in piedi uno show indimenticabile. Poco lontano dalla vasca, in disparte, c’è un esemplare maschio, che se fosse insieme alle altre ragazze sarebbe senz’altro bullizzato e, per questo motivo, alcuni visitatori lo chiamano Lontrino. Quando passano i visitatori a trovarlo, Lontrino si alza su due zampe curioso di vedere chi sono, cosa dicono e, soprattutto, avranno uno snack da dargli? No, purtroppo.
Lontrino vive una vita tranquilla nel suo angolo del parco: ha un fiume dove nuotare, una tana dove conservare i suoi piccoli tesori e fare dei pisolini di tanto in tanto, e qualcuno che gli porta da mangiare. Tra gli esseri umani, quello che vede più di frequente è il Guardaboschi*, che ricopre anche il ruolo di guida per i visitatori. Guardaboschi è un tipo strano: passa tutto il giorno a parlare con la gente, ma non è molto socievole; si trova a raccontare la vita delle lontre, ma è molto più affascinato dalle piante che dagli animali.
Ogni giorno, più volte al giorno, all’inizio del percorso di visita che passa di fianco a pini e betulle, Guardaboschi si ferma e spiega quanto sia eccezionale, assurdo, quasi magico, il fatto che le piante abbiano imparato ad evolversi nel corso dei millenni pur restando vincolate al punto in cui hanno messo radici. Le piante comunicano tra loro per facilitare la loro sopravvivenza. Il mondo intorno cambia e loro, vincolate dalla forma, si adeguano da ferme. Riescono a sviluppare delle strategie per crescere, ottimizzando i propri sforzi in base al posto in cui si trovano. Non sono come gli animali che hanno bisogno di muoversi ed esplorare nuovi luoghi per trovare sostentamento e vivere. Le piante sono ben superiori, proprio perché imparano a sfruttare al meglio il terreno sotto di loro, invece di cercare di meglio altrove.
I visitatori ascoltano distratti – loro sono lì per vedere le lontre – ma, alla fine, come dargli torto? Forse in questa stagione del Toro potremmo imparare qualcosa dalle piante – e dal Guardaboschi.
Nei primi giorni della stagione c’è un po’ di disturbo, con il Sole in quadratura a Marte e Plutone: fastidi, provocazioni, turbamenti, ma anche un’occasione per imparare a stare in piedi anche quando le cose traballano. Non si può crollare al primo inconveniente, o arrendersi al primo ostacolo. Ciò che serve è un po’ di fiducia e tanta consapevolezza di chi si è, cosa si è capaci a fare (e cosa no) e di cosa si ha bisogno. Questi sembrano essere i ragionamenti della Luna Nuova in Toro del 27, che usa i fastidi come un punto di partenza per comprendere ciò che va consolidato, rafforzato, migliorato.
Come le piante, abbiamo bisogno di comprendere e conoscere la situazione in cui ci troviamo per poterne tirare fuori il meglio: il passaggio di Mercurio in Toro dal 10 maggio è molto pragmatico, utile alla programmazione. E ok, forse non ci troviamo nella situazione ideale, ma quando effettivamente lo è? Venere sarà in Ariete per quasi l’intera durata della stagione del Toro ed è chiaro che ci sono delle cose che non ci piacciono, ma almeno abbiamo la grinta per reagire, prendercele, cambiarle.
Le cose cambiano anche quando sembrano statiche e sempre uguali a sé stesse: un pino sembra sempre allo stesso modo, tutto l’anno, sempre verde, con gli stessi aghi, ma anche lui cambia, cresce e si sviluppa. E, come le piante, dobbiamo considerare che ci servono delle basi solide per poter sviluppare i rami e le foglie in tante direzioni diverse. Ci serve un luogo da cui prendere nutrimento per avere le energie. Ci servono persone di cui possiamo fidarci con cui confrontarci. Gli imprevisti ci saranno sempre, ne è piena la vita e la Luna Piena in Scorpione del 12 credo ne sarà un esempio, ma finché abbiamo delle basi su cui appoggiarci sapremo adattarci.
Il Toro è un segno governato da Venere, per questo penso che il prossimo periodo non sia una costante fatica, quando la ricerca della situazione più comoda possibile date le circostanze in cui ci si trova. Si passa attraverso una serie di imprevisti e cambiamenti per trovare una nuova forma, più forte e radicata, di stabilità.
*Non ricordo se fosse effettivamente il guardaboschi, devo dire la verità, ma se ti capitasse di andare in visita al Centro Acqua e Biodiversità di Rovenaud fammi sapere :)
Di seguito trovi gli Oroscopi per la stagione del Toro! Come sempre, sono scritti in base all’Ascendente, perché senza il riferimento delle posizioni effettive dei tuoi pianeti, è il modo migliore per contestualizzare i transiti sul tuo Tema Natale e trovare le tematiche evidenziate. Tuttavia, ricorda che qualsiasi aspetto con i pianeti nel Tema Natale potrebbe dare una sfumatura diversa e più specifica all’interpretazione. Prendi ciò che risuona.
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